Dublino, 5 giugno. Per la prima volta, la nuova residenza dell’Ambasciatore Nicola Faganello in Temple Road ha aperto le sue porte per il ricevimento ufficiale della Festa della Repubblica Italiana. Tra le personalità presenti, spicca Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Luis Mariano Montemayor, Nunzio Apostolico in Irlanda, nominato dal Santo Padre il 25 febbraio 2023.

“La dimensione culturale è fondamentale”, afferma l’Arcivescovo Montemayor, “più ancora di quella economica o politica”. Per lui, ciò che rende davvero saldo il rapporto tra i due Paesi è la continuità degli scambi culturali, i viaggi, le relazioni umane.

“Non dobbiamo essere presenti solo con iniziative economiche o politiche, ma con la cultura,” spiega. E in questo senso, Roma è un simbolo fortissimo, un punto di attrazione naturale per gli irlandesi. “Tutte le strade portano a Roma”, ricorda con un sorriso, “e questo non è solo un detto: per tanti irlandesi, Roma è davvero una meta imprescindibile”.

Alla domanda su cosa rappresenti per lui questa missione diplomatica, Montemayor risponde con calore: “È una gioia incontrare italiani che vivono qui e irlandesi che hanno un legame profondo con l’Italia. Questo contatto umano diretto è la parte più gratificante del mio ruolo.”

L’ambito economico e quello politico? “Importanti, certo, ma secondari rispetto alla forza delle relazioni culturali.” Nessun riferimento, però, a progetti specifici: il focus rimane sull’anima del dialogo tra le due nazioni.

Parlando del turismo, il Nunzio evidenzia il flusso costante di viaggiatori italiani verso l’Irlanda e viceversa, un segno tangibile della reciprocità affettiva tra i due popoli.

Il clima? Immancabile il riferimento all’instabilità meteorologica irlandese: “Stiamo in balia… c’è chi pensa alla pioggia: è normale in Irlanda”, commenta con ironia.

In chiusura, emerge con forza il tono personale e sincero di Monsignor Montemayor: “Essere qui oggi, in un giorno così importante per l’Italia, è una conferma di quanto la diplomazia, quando si nutre di cultura, possa diventare autentico incontro tra popoli.”

DUBLINO, 5 GIUGNO – Per la prima volta, la nuova residenza dell’Ambasciatore Nicola Faganello in Temple Road, una delle zone più prestigiose di Dublino, ha ospitato il ricevimento ufficiale in occasione della Festa della Repubblica Italiana. Tra gli ospiti d’onore, l’Ammiraglio Angelo Virdis, giunto da Londra per rendere omaggio alla celebrazione e riaffermare il legame tra le Forze Armate italiane e quelle irlandesi.

“È sempre un piacere venire a Dublino, soprattutto in una ricorrenza così significativa,” afferma l’Ammiraglio. “Questa celebrazione, ospitata per la prima volta nella nuova residenza dell’Ambasciatore, è stata un’occasione importante per incontrare la comunità italiana presente in Irlanda e per rinnovare il dialogo con i colleghi delle forze armate irlandesi.”

Il clima che si respira è quello di una cooperazione solida e dinamica. Le relazioni tra i due paesi, spiega Virdis, non si limitano ai protocolli, ma si concretizzano in progetti congiunti, missioni internazionali e una condivisione di valori profondi.

“Ci sono numerose attività che portiamo avanti insieme,” sottolinea. “Oggi abbiamo voluto rendere omaggio anche ai militari irlandesi che hanno servito fianco a fianco con i nostri nelle missioni in Libano e in Kosovo.”

Nel corso della serata, sono state consegnate medaglie commemorative a quattro militari irlandesi, in segno di riconoscimento per il servizio prestato accanto ai contingenti italiani nelle operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite.

Lo sguardo, tuttavia, non è rivolto solo al passato. “Ci sono progetti futuri, e l’intesa è eccellente,” conferma Virdis. “In Libano, i nostri militari operano ancora insieme. Nell’ambito dell’operazione europea Irini, con quartier generale a Roma, la collaborazione è costante.”

La sinergia si estende anche al mare. “In passato, unità navali irlandesi hanno partecipato all’operazione Irini, così come alla missione Sofia. In entrambi i casi, fianco a fianco con le nostre navi e con i nostri uomini.”

CORK – In un clima di viva partecipazione e profondo senso civico, sabato 7 giugno si sono svolte presso l’University College Cork (UCC) le celebrazioni ufficiali per la Festa della Repubblica Italiana, con la presenza dell’Ambasciatore Nicola Faganello, delle autorità locali e di rappresentanti della comunità italiana.

A rappresentare il COMITES Irlanda, organo di riferimento degli italiani residenti all’estero, erano presenti la Presidente Emiliana Capurro e il Vicepresidente Luca Mancinelli, a conferma dell’impegno costante del comitato nel promuovere coesione, identità culturale e dialogo istituzionale. La loro presenza, discreta ma autorevole, ha rafforzato il senso di comunità che lega gli italiani d’Irlanda al proprio Paese d’origine.

A fare gli onori di casa, la Console Onorario di Cork, Maria Gabriella Caponi, che ha accolto con calore i partecipanti e sottolineato l’importanza di questi momenti di incontro per rafforzare i legami bilaterali e il senso di appartenenza della collettività italiana nel territorio.

Tra le autorità intervenute, ha avuto particolare rilievo la presenza del sindaco di Cork, Dan Boyle, figura di riferimento della politica locale, e di Diego Fasciati, Executive Director dell’Irish National Opera, testimone dell’intenso dialogo culturale tra Italia e Irlanda anche in ambito musicale e artistico.

Dopo una serie di interventi istituzionali ricchi di riflessioni sulla storia repubblicana italiana e sui rapporti bilaterali tra i due Paesi, l’evento si è concluso con un elegante rinfresco, durante il quale ospiti e rappresentanti hanno potuto scambiarsi impressioni in un’atmosfera di cordialità e confronto.

Una celebrazione sobria ma carica di significato, che conferma la vitalità della presenza italiana a Cork e il ruolo centrale del COMITES nella rappresentanza attiva e costruttiva degli italiani in Irlanda.

DUBLINO – In una serata intrisa di eleganza, valori repubblicani e orgoglio nazionale, il 5 giugno si è tenuto a Dublino il ricevimento ufficiale per la Festa della Repubblica Italiana, ospitato per la prima volta nella nuova residenza dell’Ambasciatore Nicola Faganello, nella prestigiosa Temple Road. L’evento ha visto la partecipazione delle più alte cariche diplomatiche italiane in Irlanda, figure di spicco delle istituzioni irlandesi, rappresentanti del mondo economico e culturale, nonché una delegazione del Comites Irlanda, composta da Emiliana Capurro, Luca Mancinelli, Gianmaria Marcatelli, Anna Floriani, Marzia Doro, Daniel Gazzea, Davide Gessi, Francesco Dominoni e Pierluigi Coscia.

Alle 18.30 in punto, l’apertura solenne della cerimonia con la tradizionale Receiving Line: un momento di alto significato istituzionale durante il quale gli ospiti hanno sfilato uno ad uno, rendendo omaggio ai membri della rappresentanza ufficiale italiana in segno di rispetto e riconoscimento. A riceverli, oltre all’Ambasciatore Faganello e alla consorte Franziska Faganello-Feldhoff, anche l’Ammiraglio Angelo Virdis, il Vice Capo Missione Edoardo Berionni Berna, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Marco Gioacchini, e Mariangela Matonte, Capo della Cancelleria Consolare.

Nel suo discorso ufficiale, l’Ambasciatore ha ricordato l’importanza della nuova sede diplomatica come luogo simbolico di dialogo e cooperazione tra Italia e Irlanda. Ampio spazio è stato dedicato ai temi internazionali più attuali: dalla Ukraine Recovery Conference, alla situazione in Medio Oriente, fino alle prospettive economiche e all’integrazione europea. Tra i momenti più significativi, anche il riferimento alla Mostra Marconi, al progetto olimpico Milano-Cortina 2026 e un sentito ringraziamento a Fiat Ireland, main sponsor del Team Ireland, per il sostegno concreto alla diplomazia dello sport. Nell’occasione, Fiat ha esposto davanti alla residenza due eleganti Fiat 500 e un’Alfa Romeo, ammirate da tutti gli ospiti.

Uno dei momenti più toccanti della serata è stata la consegna delle onorificenze ai militari irlandesi che hanno contribuito attivamente alle missioni di pace in Libano e Kosovo. L’Ambasciatore ha insignito il Colonel Owen McNally, il Colonel Tom McGrath, e il Colonel Stephen MacEoin, mentre Paul Ryan ha ricevuto una memorial cross per il suo impegno nella missione di pace in Kosovo.

L’elenco degli ospiti illustri presenti al ricevimento testimonia l’alta rilevanza dell’evento: Generale Rossa Mulcahy, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Irlandesi, Luis Mariano Montemayor, Arcivescovo e Nunzio Apostolico in Irlanda, Furio Pietribiasi, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Irlanda, Giovanni Sacchi, Direttore dell’Italian Trade Agency, Sabrina Casalta, CEO di Vodafone, Fabio Bortolozzi, Console Onorario a Galway, e Maria Gabriella Caponi, Console Onorario a Cork.

Dublino, 18 maggio 2025 – Al The Sugar Club, nel cuore della capitale irlandese, si celebra la cerimonia di fine anno del Progetto Scuola, sostenuto dal COMITES Irlanda con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura.
Un’iniziativa dedicata ai figli dei connazionali residenti in Irlanda, nata per rafforzare il legame con la lingua e la cultura italiana. Tra i protagonisti dell’iniziativa, Anna Floriani, psicologa dello sviluppo e insegnante di ruolo, co-responsabile del progetto. A lei il compito di raccontare la genesi, la crescita e il valore di questa esperienza educativa e culturale.

Dottoressa Floriani, partiamo dalle origini. Quando nasce il Progetto Scuola del COMITES?
“Il progetto prende vita nel febbraio 2022 con una sola classe pilota di seconda elementare. Erano 12 alunni. Oggi, a distanza di tre anni, contiamo 5 classi attive con 14 bambini ciascuna. Una crescita importante, che dimostra quanto fosse sentito, nella nostra comunità, il bisogno di mantenere vivo il legame con la lingua e le radici italiane.”

Cosa rappresenta, oggi, questo progetto per lei e per i genitori coinvolti?
“Non è solo un percorso educativo. È un viaggio nell’identità. Per i bambini, significa crescere con due lingue e due mondi culturali. Per i genitori, è l’opportunità di trasmettere le proprie tradizioni, la propria memoria, in un contesto spesso lontano da casa.”

Perché è così importante, secondo lei, conservare la lingua madre anche vivendo all’estero?
“La lingua è molto più che uno strumento di comunicazione: è legame, storia, famiglia. È il filo che tiene uniti i bambini ai nonni, alle ricette della domenica, alle canzoni di Natale. Coltivarla significa dare ai propri figli la possibilità di conoscere se stessi, e di diventare cittadini più consapevoli e aperti.”

Essere bilingue è ancora oggi un valore aggiunto?
“Non è solo un vantaggio pratico. È un dono. I bambini bilingui imparano a navigare tra due culture, a comprenderle entrambe, e spesso diventano ponti naturali tra mondi diversi. Ma non è un processo automatico: richiede costanza, impegno e supporto.”

Il ruolo delle famiglie è quindi centrale?
“Assolutamente sì. E vorrei ringraziarle una a una. Ogni settimana portano i loro figli a lezione, spesso affrontando distanze e impegni. So bene quanto richieda organizzazione e sacrificio, ma so anche quanta soddisfazione ci sia nel vedere quei figli parlare italiano, imparare la storia d’Italia, stringere amicizie con coetanei che condividono le stesse radici.”

Come valuta l’impegno degli alunni durante l’anno scolastico appena concluso?
“Altissimo. Non parliamo solo di presenza, ma di partecipazione vera: esercizi, disegni, riflessioni, giochi, conversazioni. Il diploma che consegniamo oggi è simbolico, certo, ma rappresenta un percorso reale di crescita, che merita applausi e riconoscimento.”

Un pensiero speciale per il corpo docente?
“Un ringraziamento sincero a Martina, Silvia e Daniela. Sono loro a dare vita ogni settimana a questo progetto, rendendo la classe un ambiente stimolante, accogliente, inclusivo. Il loro lavoro è insostituibile, e il loro entusiasmo contagioso.”

Ci sono altri soggetti che hanno reso possibile tutto questo?
“Certamente. Un grande grazie va anche all’Istituto Italiano di Cultura, che ci ha sempre messo a disposizione gratuitamente l’aula. Un supporto fondamentale che, insieme ai finanziamenti ricevuti, ci ha permesso di ampliare l’offerta e coinvolgere sempre più famiglie.”

DUBLINO – È una domenica che lascia il segno, quella del 18 maggio 2025. Al The Sugar Club, nel cuore pulsante della capitale irlandese, va in scena l’evento “Donne Straordinarie”, promosso dal Comites Irlanda con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e il sostegno dell’Ambasciata d’Italia in Irlanda e dell’Istituto Italiano di Cultura di Dublino.

Un pubblico numeroso e attento – oltre cento le presenze – assiste a una serata che intreccia parole, arte, musica e solidarietà. Donne italiane e irlandesi si raccontano, si confrontano e ispirano. La scena appartiene a loro: artiste, scrittrici, attiviste, professioniste che, con coraggio e visione, stanno contribuendo a trasformare il tessuto culturale e sociale della comunità italiana in Irlanda.

“Raccontare storie è un atto politico e poetico insieme,” dichiarano gli organizzatori. “Le Donne Straordinarie non sono solo protagoniste di un evento, ma di un cambiamento collettivo.” Il progetto nasce con l’intento di lasciare un segno tangibile nelle nuove generazioni: un messaggio potente sulla forza, la resilienza e la creatività femminile.

La giornata si apre con una tavola rotonda interdisciplinare che mette a confronto esperienze e linguaggi differenti. Sul palco si alternano Valentina Iannaco, autrice del toccante libro Avevo gli occhi belli; Geraldine Carton, artista e curatrice della mostra d’arte contemporanea ospitata in sala; Enrica Ferrara, docente al Trinity College e scrittrice; Blezzing Dada, giovane voce afro-irlandese impegnata nella sensibilizzazione sulla salute mentale. Con loro anche Elisa Pistis, attrice teatrale protagonista dell’acclamato monologo Articoli per Signore, e Emiliana Capurro, presidente del Comites Irlanda, che sottolinea:

“Abbiamo voluto unire arte e impegno sociale. Emozionare e riflettere. Aiutare concretamente.”

Proprio all’impegno solidale è dedicato il cuore pulsante della serata. Durante l’evento viene lanciata una raccolta fondi per il piccolo Elias Maio, affetto da una rara mutazione genetica del gene TUBB2A. Il pubblico risponde con generosità, unendo all’applauso anche il gesto concreto di solidarietà.

“Un evento autentico, moderno, che unisce cultura e beneficenza con naturalezza,” commenta la Console Onoraria d’Italia a Cork, Maria Gabriella Caponi, tra gli ospiti istituzionali insieme all’Ambasciatore Nicola Faganello, al Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Marco Gioacchini e al Segretario Generale della Camera di Commercio Fabio Pietrobon, che sottolinea:

“Un momento importante di consapevolezza, che guarda oltre i confini nazionali.”

Il pubblico, coinvolto e partecipe, trova anche momenti di leggerezza durante il rinfresco a base di prosecco e specialità italiane, preludio al gran finale musicale con la voce inconfondibile di Tiziana Rivale, vincitrice del Festival di Sanremo 1983. La cantante emoziona i presenti con una performance che alterna nostalgia e modernità.

“L’Irlanda è una terra magica. Sono onorata di essere qui,” confessa dal palco.

L’evento si chiude tra applausi convinti e sorrisi pieni. Ma soprattutto con la sensazione condivisa di aver vissuto qualcosa che va oltre lo spettacolo: un invito collettivo ad ascoltare, agire e cambiare.

“Il teatro non serve solo a far pensare, ma a far muovere qualcosa,” ricorda Elisa Pistis. E in questa serata, qualcosa si muove davvero.

Cerimonia solenne al The Sugar Club di Dublino con l’Ambasciatore e la Console: «La lingua e la cultura sono le fondamenta della nostra identità»

DUBLINO — È una domenica di festa, ma anche di consapevolezza e radici ritrovate. Il 18 maggio 2025, nella suggestiva cornice del The Sugar Club, nel cuore della capitale irlandese, si tiene la cerimonia ufficiale di chiusura dell’anno scolastico del Progetto Scuola, promosso dal COMITES Irlanda con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia in Irlanda e dell’Istituto Italiano di Cultura di Dublino.

La sala si riempie di famiglie, studenti, docenti, rappresentanti istituzionali. È un momento sentito, carico di emozione e significato. Sul palco si alternano volti giovani e orgogliosi, chiamati a ricevere diplomi che non sono solo simboli di un percorso scolastico, ma attestati di un’identità che continua a costruirsi lontano dalla patria.

Ad aprire la cerimonia è Nicola Faganello, Ambasciatore d’Italia in Irlanda, che rivolge parole incisive alla platea:
«Questo progetto non è solo educativo: è un ponte tra generazioni, un legame concreto con le radici. L’Italia, oggi, è anche qui, nei sorrisi di questi ragazzi e nell’impegno di chi insegna loro la nostra lingua e la nostra cultura. Come rappresentante dello Stato, mi sento orgoglioso e vicino a ciascuno di voi».

Accanto a lui, Gabriella Caponi, Console Onorario d’Italia a Cork, conferma il valore del percorso intrapreso:
«Essere italiani all’estero significa anche coltivare con cura ciò che ci rende unici: la lingua, la storia, l’arte, il senso di comunità. Il Progetto Scuola è una risposta concreta al bisogno di appartenenza delle nuove generazioni».

Il Progetto Scuola, nato dall’esigenza di fornire un’educazione in lingua italiana ai figli dei connazionali residenti in Irlanda, si conferma anno dopo anno come una delle iniziative più significative e strutturate promosse dal COMITES. Non si tratta solo di lezioni, ma di un vero e proprio laboratorio identitario, che affianca l’insegnamento alla costruzione di una cittadinanza culturale consapevole.

Nel corso della mattinata si alternano testimonianze di docenti e genitori, brevi performance degli alunni, applausi e commozione. Tutti i presenti — rappresentanti istituzionali, volontari, famiglie — condividono un senso comune: quello di appartenere a una comunità viva, attiva, capace di progettare il futuro senza rinunciare al proprio passato.

La cerimonia si conclude con la consegna dei diplomi. Gli alunni sfilano uno a uno, emozionati. Nei loro occhi si legge la gratitudine per un’esperienza che, pur svolgendosi a migliaia di chilometri dall’Italia, ha il profumo inconfondibile di casa.

Cerimonia solenne al The Sugar Club: premiati gli alunni del Progetto Scuola. L’educazione come ponte tra generazioni e culture

DUBLINO – È una domenica di fine maggio quando, al The Sugar Club nel cuore pulsante della capitale irlandese, si respira un’atmosfera di festa e orgoglio. Si tiene la cerimonia di fine anno scolastico del Progetto Scuola, promosso dal COMITES Irlanda con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Dublino. A essere protagonisti sono gli alunni italiani e italo-irlandesi, figli di emigrati che, con costanza e dedizione, hanno seguito un percorso formativo pensato per non recidere le radici, ma anzi per nutrirle.

La sala è gremita. Genitori, insegnanti, rappresentanti istituzionali e membri della comunità italiana partecipano a una cerimonia solenne ma densa di emozione. Si consegnano diplomi simbolici agli studenti, a testimonianza di un percorso che non è solo linguistico, ma anche culturale e identitario.

Il Progetto Scuola si conferma anno dopo anno come un modello virtuoso di continuità educativa all’estero. Non si limita a insegnare grammatica e lessico: abbraccia la storia, la geografia e la cultura dell’Italia, adattando contenuti e metodo a un pubblico bilingue. Una scuola che sa essere ponte, non solo tra due lingue, ma tra generazioni, tradizioni e Paesi.

Il COMITES – Comitato degli Italiani all’Estero – rivendica con orgoglio il ruolo centrale di questa iniziativa. In un’epoca in cui la dispersione linguistica rischia di cancellare i legami con la patria, l’educazione diventa strumento di resistenza culturale. “Investire nella lingua è investire nella comunità. È dare ai nostri figli la possibilità di sentirsi parte di qualcosa, di sapere chi sono e da dove vengono”, affermano i promotori del progetto.

Durante la cerimonia, non mancano parole forti e sentite. Il messaggio dell’Ambasciatore d’Italia in Irlanda, Nicola Faganello, è chiaro: “La lingua è la casa dell’identità. E chi la insegna e la apprende, costruisce futuro e memoria allo stesso tempo”.

È anche un giorno di bilanci e promesse. Il COMITES rinnova l’impegno a sostenere e ampliare il Progetto Scuola, consapevole che l’istruzione in italiano all’estero non è un lusso, ma un diritto. E che solo attraverso percorsi come questo si può garantire alla nuova generazione di italiani nel mondo un legame autentico con la propria cultura.

Nel vociare felice dei bambini, nei sorrisi dei genitori, nei diplomi stretti tra le mani, si legge una certezza: la lingua italiana in Irlanda ha futuro. E sarà una scuola a custodirlo.

Dublino, 18 maggio 2025 – Al The Sugar Club, nel cuore della capitale irlandese, si è tenuto l’evento “Donne Straordinarie” organizzato dal COMITES Irlanda, con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Irlanda e l’Istituto Italiano di Cultura.

Una giornata speciale, dedicata a voci femminili che ispirano, che costruiscono ponti tra culture, e che raccontano storie di talento e impegno. Tra le protagoniste, la cantante Tiziana Rivale, vincitrice del Festival di Sanremo 1983, che ha partecipato per la prima volta a un evento in Irlanda, portando con sé la sua inconfondibile voce e una sincera emozione.

È la sua prima volta in Irlanda: che impressioni ha avuto?

“È una terra bellissima, fiabesca direi. Ha qualcosa di magico nei paesaggi, nei colori, nell’atmosfera. Mi piacerebbe fermarmi a lungo e fare tantissime foto.”

Cosa l’ha colpita di più nei suoi primi giorni qui?

“Il cielo. Un azzurro intenso che non dimenticherò. E poi la gente: tranquilla, accogliente, tutto è così ordinato. Mi sono sentita a mio agio fin da subito.”

Come è nato il suo coinvolgimento con il COMITES per l’evento “Donne Straordinarie”?

“Sono stata contattata tramite i social da un gruppo di donne molto in gamba, tra cui Barbara ed Emiliana. Mi hanno parlato del progetto con passione e ho subito accettato. È stato un onore.”

Lei ha sempre rappresentato una figura forte e indipendente nel panorama musicale. Cosa significa per lei partecipare a un evento che valorizza la figura femminile?

“È fondamentale. Essere parte di un’iniziativa che celebra l’impegno e la voce delle donne mi rende orgogliosa. Dobbiamo sostenerci, raccontarci, farci sentire. Sempre.”

Che ruolo ha la musica nella sua vita oggi?

“Ne vivo, letteralmente. La musica è la mia vita da sempre. E continuo a viaggiare tanto: lavoro spesso all’estero, e ogni tappa mi arricchisce.”

Ha altri progetti in programma?

“Sì, a fine mese partirò per un lungo tour: prima negli Stati Uniti e poi, per la seconda volta, in Australia. Ma mi auguro davvero di tornare presto anche qui, in Irlanda.”

Tiziana Rivale si congeda con un sorriso e un augurio: tornare presto a cantare tra le verdi colline irlandesi. Un’artista che continua a reinventarsi, senza mai perdere la sua autenticità. Una donna, oggi più che mai, straordinaria.

Dublino, 18 maggio 2025 – Il The Sugar Club ha ospitato l’evento “Donne Straordinarie”, una serata dedicata all’impegno femminile e al talento italiano nel mondo, organizzata dal COMITES Irlanda con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Irlanda e l’Istituto Italiano di Cultura.
Un’occasione culturale, artistica e benefica che ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo istituzionale e associativo. Tra queste, anche il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana a Dublino, Fabio Pietrobon, che ha condiviso le sue impressioni sulla serata e sul valore della comunità italiana all’estero.

Segretario Pietrobon, che atmosfera ha percepito durante l’evento “Donne Straordinarie”?
“Direi un’aria estremamente positiva. È stato un momento in cui si è cercato di sviluppare e accrescere una consapevolezza sul tema della serata: le donne e il loro ruolo, anche in una prospettiva internazionale.”

Qual è, secondo lei, il valore di iniziative come questa per la comunità italiana in Irlanda?
“Sono eventi che generano un forte senso di appartenenza. L’italianità all’estero non è scontata, e occasioni come questa permettono di viverla in modo autentico. C’è stato anche un importante risvolto sociale e benefico, molto apprezzato dalla comunità.”

È stato anche un modo per creare connessioni?
“Senza dubbio. È stato un ottimo punto di contatto tra i membri della comunità italiana. Se siamo riusciti, anche solo in parte, a dare un contributo concreto a un progetto così significativo, possiamo dirci soddisfatti.”

Che cosa l’ha colpita di più della serata?
“Sono rimasto piacevolmente colpito dalla grande partecipazione. Tante persone presenti, coinvolte, emozionate. Anche loro, a loro volta, hanno reagito con entusiasmo. Il bilancio non può che essere positivo.”

Un pensiero conclusivo?
“Esperienze come questa rafforzano i legami e fanno bene, non solo alla comunità italiana, ma anche al dialogo culturale tra Paesi. Dobbiamo continuare su questa strada.”