Una serata dedicata alla decima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, ospitata alla Thomas Prior Hall di Dublino, dove chef, esperti e istituzioni hanno esplorato il valore delle erbe selvatiche nella tradizione italiana. Un evento organizzato dalla Camera di Commercio Italiana di Dublino, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura, l’ENIT e l’ITA – Italian Trade Agency. Un dibattito guidato da Nessa Robins con interventi di Nicole Dunne, Andrew Davidson, Nicola Franchetto e Omar Lapecia. Protagonista il Radicchio di Treviso e le eccellenze regionali italiane. Presenti personalità di rilievo come l’Ambasciatore Nicola Faganello, ENIT, Istituto Italiano di Cultura e Camera di Commercio. A seguire, una degustazione raffinata che ha unito natura, salute e cultura gastronomica.


di Francesco Dominoni

DUBLINO – La capitale irlandese accoglie la decima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, appuntamento annuale che porta in Irlanda il meglio della tradizione gastronomica italiana, intrecciando cultura, salute e innovazione.

L’evento, ospitato il 17 novembre 2025 nella suggestiva cornice della Thomas Prior Hall, in Merrion Road, riunisce chef, esperti di alimentazione, rappresentanti istituzionali e appassionati per un viaggio attraverso i sapori autentici del nostro Paese.

La serata si apre alle 18.30 con l’arrivo e la registrazione degli ospiti, seguiti dai saluti istituzionali. Alle 19.00 prende il via il dibattito moderato da Nessa Robins, food writer dell’Irish Farmers Journal e fondatrice del blog Nessa’s Family Kitchen.

Tra gli interventi più attesi figurano quelli di Nicole Dunne, chef ed erborista fondatrice di Howth Foraging; Andrew Davidson, co-proprietario di Quickcrop; Nicola Franchetto, in rappresentanza de Il Fiore della Salute; e Omar Lapecia, presidente di Slow Food. Il confronto approfondisce il ruolo delle erbe selvatiche nella tradizione culinaria italiana, soffermandosi sui benefici per la salute e sulla salvaguardia della biodiversità.

Dalle 20.30, la teoria lascia spazio al gusto con una degustazione ispirata alla cucina regionale italiana: finger food e piccoli assaggi che valorizzano le erbe spontanee e il Radicchio di Treviso, ambasciatore d’eccellenza del Made in Italy.

La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale insieme all’Ambasciata d’Italia a Dublino, all’Istituto Italiano di Cultura, all’ICE Agenzia e alla Camera di Commercio Italiana, conferma il ruolo della cucina come linguaggio universale di dialogo, identità e sostenibilità. Una serata che non solo celebra la ricchezza gastronomica italiana, ma invita anche a riflettere sul valore educativo e ambientale delle scelte alimentari quotidiane.

Le personalità presenti

Alla presentazione dell’iniziativa hanno preso parte numerose figure di rilievo del mondo culturale, istituzionale ed enogastronomico. Tra i presenti: Flavio Zappacosta, direttore di ENIT Regno Unito e Irlanda; Nicola Franchetto, rappresentante de Il Fiore della Salute; Omar Lapecia, presidente di Slow Food; gli chef Emanuele Bagnasco, Luca Rosati, Angelo Simeone; e Sandro Bagnasco, fornitore di eccellenze italiane.

Il mondo istituzionale era rappresentato da Michela Linda Magrì, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Dublino; da Ester Tossi ed Eoghan Savelli della Segreteria dell’Ambasciata d’Italia; e dall’Ambasciatore Nicola Faganello, accompagnato dalla moglie Franziska Faganello-Feldhoff.

Per il settore imprenditoriale erano presenti Andrew Davidson (Quickcrop) e Nicole Dunne (Howth Foraging), Tommaso Grieco, responsabile della sala, Furio Pietribiasi, presidente della Camera di Commercio di Dublino; Fabio Pietrobon, segretario generale della Camera di Commercio Italiana; e Teresa Borza, rappresentante del Club Italiano di Dublino.

Il parterre professionale era impreziosito inoltre dalla presenza di Andrea Piccin, primario presso la Mater Private Hospital; di Ivano Addabbo, titolare del ristorante IMonelli; e di Davide Izzo, proprietario del ristorante Bar Italia, due punti di riferimento della ristorazione italiana in città.

Il menù della serata

Il menù proposto a Dublino il 17 novembre ha offerto un percorso gastronomico raffinato, costruito intorno a materie prime stagionali e sapori autentici. L’antipasto ha aperto con un crostone al gorgonzola dolce arricchito da tarassaco, bietola, aglio, olio e peperoncino, seguito da una frittata alle piantaggini con cipollotto.

Il primo ha celebrato due eccellenze regionali: un risotto alle ortiche completato da polvere di guanciale tostato e degli gnocchetti al radicchio di Treviso, impreziositi da acciughe e pecorino.

La chiusura è stata affidata a un trittico di dessert: gelatine floreali alla malva, dalle delicate sfumature violette; tartellette con ricotta e borragine; e una fregolotta al radicchio di Treviso reinterpretata in chiave contemporanea.

Un menù pensato per raccontare, portata dopo portata, l’equilibrio armonico tra natura, tecnica e memoria culinaria.